3° giorno: “Educazione”
In ascolto
“L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l’arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell’educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d’intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d’imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti”. (Hannah Arendt, La crisi dell’istruzione, in Tra passato e futuro, Garzanti, Milano, 2001)
“La famiglia è il luogo dove i genitori diventano i primi maestri della fede per i loro figli. È un compito “artigianale”, da persona a persona.
Una delle cause che portano alla rottura dei matrimoni è avere aspettative troppo alte riguardo alla vita coniugale. Quando si scopre la realtà, più limitata e problematica di quella che si aveva sognato, la soluzione non è pensare rapidamente e irresponsabilmente alla separazione, ma assumere il matrimonio come un cammino di maturazione, in cui ognuno dei coniugi è uno strumento di Dio per far crescere l’altro. […] La missione forse più grande di un uomo e una donna nell’amore è questa: rendersi a vicenda più uomo e più donna. Far crescere è aiutare l’altro a modellarsi nella sua propria identità. Per questo l’amore è artigianale”- (Papa Francesco, Amoris Laetitia , 16, 221).
Interroghiamoci
È straordinario Papa Francesco! Non solo l’educazione, ma anche l’amore è “artigianale”! L’amore non ha in sé tutta la forza per il proprio sviluppo. Certo, quando sboccia un amore, c’è una forza straordinaria; quando viene al mondo un cucciolo d’uomo, non c’è bisogno di tante parole per far scaturire l’amore paterno e materno… ma poi serve lavoro. Possiamo dire che tutto nella famiglia è compito artigianale; anzi, che proprio la famiglia è un compito artigianale: il rapporto tra i coniugi, tra genitori e figli, tra i genitori, i figli e il mondo. Perché i figli sono destinati al mondo! I figli non sono per noi, ma per il mondo!
Quando parliamo di compito artigianale, lo diciamo di qualcosa che ciascuno deve assumere su di sé. Nell’ambito della famiglia, dell’educazione, non è ammesso nessuno scarico di responsabilità, nessun rinvio alle calende greche: è qualcosa che tocca a me, a te, qui e ora, in questo momento! L’educazione richiede fatica, tempo, lavoro, un’immensa fatica psicologica. Qui tornano utili le parole della Arendt citate all’inizio. L’educazione è dunque il tempo in cui si capisce che cosa vogliamo fare della nostra vita, perché l’educazione è il tempo dell’amore!
Di fronte al compito educativo possiamo davvero capire che cosa amiamo veramente, o chi amiamo veramente. Possiamo capire chi ci sta a cuore veramente, chi ci interessa fino in fondo. L’amore non è solo volere bene a qualcuno; l’amore è volere il bene di qualcuno. È volere la crescita dell’altro!
Alla luce della Parola
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. (Gv 15,13-17)
Esercizio
Vi invito a segnare su un foglio bianco cosa fate in una giornata tipo, dal risveglio al nostro coricarci; quali sono le attività che ci impegnano. Provate ad indicare anche quanto tempo dedichiamo ad ogni singola attività. Che cosa avremo alla fine? Non vi meravigli: avremo il barometro del nostro amore, la misurazione del nostro amore. Infatti, noi diamo sempre tempo a ciò che amiamo! Vedremo, allora, dove punta il nostro amore, e non mancheranno di certo delle sorprese.
Dopo, come abbiamo fatto nei giorni scorsi, portiamoci davanti al Signore con questo foglio: chiediamo che sia proprio lui a darci la forza e l’ispirazione per iniziare su di noi quel lavoro artigianale, che ci possa rendere sempre più disponibili, sempre più capaci a collaborare alla crescita delle persone che amiamo.